Freddie Mercury Bijou Italia

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martedì 24 marzo 2015

A cena con Freddie - Il racconto di Peter Freestone

Al ristorante sceglievamo tra le proposte di cucina cinese, indiana, libanese e italiana. Freddie apprezzava molto la catena di locali cinese e Zen, e se desiderava un pasto di stampo indiano lo Shezan era una tappa obbligatoria. Si trovava in Cheval Place, alla fine di Montpellier Square, nel quartiere di Knightsbridge, ma ha chiuso i battenti. Il cibo indiano gli piaceva tantissimo, e quando lo Shezan cessò l'attività ripiegammo sul takeaway, a meno che non ci mettessimo a cucinare io e Joe. Il ristorante libanese in Kensington Hight Street lo incuriosì quando Freddie volle "provare qualcosa di nuovo".
Lo convincemmo anche ad assaggiare piatti della cucina thailandese, che allora stava affermandosi sul campo della ristorazione di matrice orientale. Gli preparammo zuppe con dosi abbondanti di citronella e di chili, dato che adorava quelle in scatola pronte da riscaldare della Tom Yum.
Pure il ristorante La Famiglia, a Chelsea, a un passo da Kings Road, figurava tra i preferiti dai tempi in cui con regolarità insieme a Straker e a Clodagh Wallace. A Covent Garden erano di suo gradimento Orso e Joe Allen's, rispettivamente in Weelington e in Exeter Street; l'ultimo era il ritrovo degli amici di Straker dopo le loro esibizioni nel West End, e Jimmy vi suonava il piano.
Di solito Freddie non portava mai con se la carta di credito, spettava a noi non lasciare a casa la sua American Express. Fu l'unica, non gliene servivano altre.
Dai gesti capivamo quando era il momento di chiedere il conto. Ce ne occupavamo io e Joe: controllavamo l'importo e pagavamo con la carta di Freddie. Quando la riportavamo con la ricevuta da firmare, gliela passavamo dopo aver aggiunto la mancia. Non dava un'occhiata alla cifra, se non quando gli segnalavamo qualche errore nel conto. A grandi linee sapeva sempre quanto gli sarebbe costata una cena: sembrava tutto il contrario, ma non amava le spese dissennate.


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