All'epoca di Freddie, Il St Peter's era ritenuto uno dei migliori collegi privati maschili di Panchgani. Offriva un programma di studi in inglese e vantava un'ottima percentuale di successo. Attirava allievi dagli Stati Uniti, dal Canada, dal Golfo Persico, oltre che da tutta l'India. Le lezioni iniziavano a metà giugno e finivano a metà aprile, per via del clima indiano. La pausa principale era quindi di otto settimane. A questa si aggiungevano due settimane di vacanza a Natale. La disciplina era rigida e le condizioni di vita abbastanza austere. C'era acqua calda solo di mercoledì e di sabato all'ora di pranzo. I bagni venivano fatti sotto la supervisione della capo infermiera, la quale gestiva anche l'ospedale dell'istituto con l'aiuto di una collaboratrice interna e un dottore esterno. Il collegio aveva un cappella e gli allievi dovevano adeguarsi alle abitudini religiose dell'istituto a prescindere dal loro credo. Sebbene la scuola rispettasse tutte le fedi, la messa domenicale era obbligatoria per tutti. Nessun allievo poteva uscire dal perimetro dell'istituto senza essere accompagnato da un membro del personale. Nonostante ciò, il St Peter's era rinomato per la premura dei docenti nei confronti degli allievi e per la sua atmosfera rilassata e cordiale: aiutava a coltivare le virtù dei ragazzi e a far emergere il loro lato migliore. In seguito Freddie avrebbe dichiarato di essersi sentito privilegiato per essere stato mandato in quel collegio: sapeva quanti sacrifici fosse costato ai genitori.
Ma il pensiero di essere privilegiato non era sufficiente a debellare l'inquietudine legata alla separazione dalla famiglia. Dopo aver vissuto a stretto contatto con la madre e la sorella, ritrovarsi in un collegio a migliaia di chilometri di distanza, a soli otto anni, dove'essere stato dolorosissimo per lui. E' impossibile pensare che non si sia sentito solo e impaurito, che non abbia desiderato un abbraccio o una favola della buonanotte prima di addormentarsi. Chi gli è stato vicino negli anni, ha
dichiarato che era risentito nei confronti dei genitori per essere stato "mandato via" da piccolo, anche se con loro si comportò sempre in modo assolutamente rispettoso e premuroso. E' evidente che faceva del suo meglio per superare il senso di rifiuto provato allora.
All'epoca Jer e Bomi presero la decisione che ritennero migliore e non c'è dubbio che sia costata loro moltissimo. Tuttavia mandare un bambino timido come Freddie così lontano da casa fu probabilmente un grandissimo errore, forse il più grande della loro vita. Alcuni bambini sopportano meglio di altri la separazione dalle famiglie, ma per Freddie, un ragazzino sensibile e per sua stessa ammissione un pò troppo appiccicoso, lo strappo fu insopportabile, almeno all'inizio. La notte piangeva fino ad addormentarsi nella camerata che condivideva con altri diciannove bambini altrettanto soli. Privato di attenzioni quotidiane e affetto in un momento cruciale della crescita e in un'età estremamente delicata, inevitabilmente Freddie cambiò, sviluppando un nuovo carattere e iniziando a vedere la vita in modo diverso.
Ospitato dalla zia paterna Jer o da quella materna Sheroo durante le pause fra i quadrimestri, di rado Freddie rivide i genitori durante la permanenza al St Peter's, persino nel corso delle vacanze scolastiche.
" Dovevi fare quel che ti dicevano" disse Freddie anni dopo. " Per cui la cosa più ragionevole era sfruttare la situazione al meglio, imparai a badare a me stesso e crebbi molto in fretta "
Tratto e sintetizzato da I Will Rock You - Lesley Ann Jones
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