Freddie Mercury Bijou Italia

Un luogo dedicato al più grande Frontman di tutti i tempi, storia, curiosità, interviste e contenuti speciali con immagini inedite in memoria della più grande rockstar di tutti i tempi, l'unico.. l'inimitabile.. Freddie Mercury

martedì 31 marzo 2015

Facciamo musica in uno stile diverso da chiunque altro.

Sono molto orgoglioso di essere ancora in pista dopo tanto tempo, di vendere ancora dischi, e di essere ancora una presenza con la quale bisogna fare i conti. Non me l'aspettavo. Ne sono orgoglioso, e anche stupito. Si sente dire di gente che creativamente non ha più niente da esprimere, io invece sono molto soddisfatto di essere ancora capace di proporre cose diverse, nuove canzoni e nuove idee, dopo tanto tempo. Ormai siamo arrivati al punto di essere troppo vecchi per scioglierci. Riuscite a immagine l'idea di mettere su una nuova band a quarant'anni? sarebbe sciocco, non credete?
Oggi facciamo musica in stile diverso da quello di chiunque altro. E' andata così. Facciamo a modo nostro, perché è il modo in cui crediamo. Penso anzi che i Queen oggi abbiano nuove prospettive. Dopo tanti anni pensavo che la gente si sarebbe dimenticata di noi, ma recentemente c'è stata come una rinascita. Pensare che piaci ancora alla gente ti dà una spinta supplementare, ed è quella che ti fa continuare ad andare avanti. Proprio come ho detto sul palco... finché voi stronzi non la smetterete di comprare i nostri dischi, resteremo qui. Se ci vorrete, saremo qui.
Il punto sta nell'arrivare a rendersi conto che un giorno o l'altro potrebbe essere tutto finito, e che più andiamo avanti, più quel momento si avvicina. In un angolo della mia mente so che finirà, com'è logico, e che ormai potrebbe finire da un momento all'altro. Ed è questa la mia motivazione più forte. Questa convinzione mi dà più spinta di qualsiasi altro pensiero.



Exenzia Queen Party Raduno Nazionale Queen Fans - Live Show By Great Queen Rats

Queen Party - Raduno con Peter Freestone


martedì 24 marzo 2015

A cena con Freddie - Il racconto di Peter Freestone

Al ristorante sceglievamo tra le proposte di cucina cinese, indiana, libanese e italiana. Freddie apprezzava molto la catena di locali cinese e Zen, e se desiderava un pasto di stampo indiano lo Shezan era una tappa obbligatoria. Si trovava in Cheval Place, alla fine di Montpellier Square, nel quartiere di Knightsbridge, ma ha chiuso i battenti. Il cibo indiano gli piaceva tantissimo, e quando lo Shezan cessò l'attività ripiegammo sul takeaway, a meno che non ci mettessimo a cucinare io e Joe. Il ristorante libanese in Kensington Hight Street lo incuriosì quando Freddie volle "provare qualcosa di nuovo".
Lo convincemmo anche ad assaggiare piatti della cucina thailandese, che allora stava affermandosi sul campo della ristorazione di matrice orientale. Gli preparammo zuppe con dosi abbondanti di citronella e di chili, dato che adorava quelle in scatola pronte da riscaldare della Tom Yum.
Pure il ristorante La Famiglia, a Chelsea, a un passo da Kings Road, figurava tra i preferiti dai tempi in cui con regolarità insieme a Straker e a Clodagh Wallace. A Covent Garden erano di suo gradimento Orso e Joe Allen's, rispettivamente in Weelington e in Exeter Street; l'ultimo era il ritrovo degli amici di Straker dopo le loro esibizioni nel West End, e Jimmy vi suonava il piano.
Di solito Freddie non portava mai con se la carta di credito, spettava a noi non lasciare a casa la sua American Express. Fu l'unica, non gliene servivano altre.
Dai gesti capivamo quando era il momento di chiedere il conto. Ce ne occupavamo io e Joe: controllavamo l'importo e pagavamo con la carta di Freddie. Quando la riportavamo con la ricevuta da firmare, gliela passavamo dopo aver aggiunto la mancia. Non dava un'occhiata alla cifra, se non quando gli segnalavamo qualche errore nel conto. A grandi linee sapeva sempre quanto gli sarebbe costata una cena: sembrava tutto il contrario, ma non amava le spese dissennate.


giovedì 19 marzo 2015

Don't Try So Hard

Don't Try So Hard, un seguito malinconico del gioioso I Can't Live With You, è una ballata fantastica e sottovalutata che presenta una magnifica performance vocale di Freddie. Si sono accavallate le ipotesi su chi abbia scritto realmente la canzone: è circolata per anni la voce che l'autore fosse John, mentre recentemente David Richards ha rivelato che la canzone era opera di Brian e Freddie. Nessuno dei componenti ha risposto, quindi finché non giungerà una conferma ufficiale da parte di Brian o qualcun altro, rimarrà una composizione dei Queen con un punto interrogativo.
Il messaggio della canzone consiste nella raccomandazione di non darsi troppo da fare per raggiungere il successo dal momento che "sono solo i folli che impongono quelle regole". Con una sottovalutata performance strumentale, uso delle tastiere per creare atmosfere, e una interpretazione vocale ultraterrena di Freddie, Don't Try So Hard è una fantastica canzone degli ultimi Queen, davvero una delle tracce più notevoli non pubblicate come singoli tra quelle scritte dopo la fine degli anni Settanta, quando si tendeva a presentare un album come un'unità coesa invece che come raccolta di canzoni. Il vinile pubblicato nel Regno Unito presentava la canzone successiva a Delilah sulla seconda facciata, con dieci secondi illogicamente tagliati via.



Tratto da Queen L'Enciclopedia Definitiva

lunedì 16 marzo 2015

"Siamo quattro galli da combattimento" - Intervista a Freddie Mercury estate 1984

Raccontaci un pò quello che succede quando vi ritrovate tutti e quattro in studio, ciascuno arriva col suo materiale che ovviamente vuole registrare?

" Già, è la situazione che si verifica ogni volta, sembra di stare ai combattimenti tra galli... Già, galli da combattimento! Buffo no?!... Ma quello che è più buffo è che è sempre stato così, tra noi, fin da quando ci siamo conosciuti. Roba da non crederci... Quando ci vede litigare, la gente pensa: " Ok, adesso stanno litigando, ma non sarà mica sempre così, no?". Invece è sempre così, e lo è da sempre. Ci conosciamo fin dai tempi dell'università, e abbiamo litigato sulle idee musicali, su quelle organizzative, su quelle di immagine, su tutto; abbiamo quattro personalità diverse e tutte altrettanto forti, quindi litighiamo di continuo. Però io credo che le liti abbiano contribuito a farci restare uniti... Molte volte le band si sciolgono perché c'è un unico individuo-leader della personalità molto spiccata, e gli altri finiscono per sentirsi messi in disparte: così prima o poi vanno a cercarsi altre situazioni, per fare altre esperienze e uscire dall'isolamento. Invece noi quattro siamo davvero... beh, non so esattamente cosa siamo, però so che siamo molto individualisti e caratteriali, e litighiamo sempre... Siamo rimasti insieme perché nessuno di noi ha mai desiderato andarsene. E poi, mollare tutto, è una scelta da vigliacchi, e non siamo affatto dei vigliacchi. Così continueremo a fare la nostra musica, e finché il pubblico continuerà a comprarla, tutto proseguirà così. Quando la gente smetterà di comprare i nostri dischi, io mi metterò a fare qualcos'altro... Magari farò lo spogliarellista!".


Queen Rock Montreal


Queen Rock Montreal è un doppio album live e un DVD dei Queen, pubblicato nel 2007, che ripropone il concerto tenutosi al Forum de Montréal il 24 novembre 1981, durante la penultima tappa del The Game Tour. L'evento canadese è considerato uno dei più riusciti ed emozionanti della storia della band britannica.
Il materiale non è tuttavia inedito: la VHS denominata We Will Rock You, pubblicata per la prima volta il 10 settembre 1984, immortala infatti la stessa esibizione, molto diffusa anche su CD e cassette bootleg.

Scaletta:
1 - Intro
2 - We Will Rock You ( fast )
3 - Let Me Entertain You 
4 - Play The Game
5 - Somebody To Love
6 - Killer Queen
7 - I'm In Love With My Car
8 - Get Down, Make Love
9 - Save Me
10 - Now I'm Here
11 - Dragon Attack
12 - Now I'm Here ( reprise )
13 - Love Of My Life
14 - Under Pressure
15 - Keep Yourself Alive
16 - Drum and Tympany Solo
17 - Guitar Solo
18 - Crazy Little Thing Called Love
19 - Jailhouse Rock
20 - Bohemian Rhapsody 
21 - Tie Your Mother Down
22 - Another One Bites The Dust
23 - Sheer Heart Attack
24 - We Will Rock You
25 - We Are The Champions
26 - God Save The Queen

sabato 14 marzo 2015

"Se chiudo gli occhi vedo ancora quel ragazzino magro e felice"

Il racconto di Bonzo Fernandez

Nonostante a volte sia stato riportato il contrario, Freddie tornò a Zanzibar nel 1963 e completò gli ultimi due anni di scuola presso la St Joseph's Convent School, un istituto cattolico. Bonzo Fernandez, un ex poliziotto di Zanzibar, poi tassista, conobbe Freddie in quell'occasione.
"Ricordo che aveva un ottimo rapporto con la famiglia e che aveva una sorella molto brava. Era molto educato. Tutti i Bulsara erano buoni e gentili. Giocavamo a hockey e a cricket insieme. Lui era particolarmente bravo a cricket", disse.
"Sapevo che era stato via per studiare in India, ma non parlava mai di quel periodo. Talvolta dopo scuola andavamo al mare a farci una nuotata, cosa che lui adorava. Frequentavamo anche lo Starhe Club in Shangani Street, che aveva una spiaggia pulitissima. Altre volte andavamo in bici fino a Fumba, al Sud, a Mungapwani, nel Nordovest, dove ci sono le vecchie caverne degli schiavi o a Chwaka, nella penisola all'estremo Sudest. A volte in gruppo. Nuotavamo, facevamo uno spuntino, scalavamo le palme da cocco. Eravamo solo un pò vivaci, ma non dei ragazzacci. Niente alcol, droga o sigarette; non ai nostri tempi. Se chiudo gli occhi vedo ancora quel ragazzino magro e felice con i pantaloncini corti blu e la camicia bianca. Era sempre ben vestito, specialmente per giocare a cricket, quando la sua divisa sembrava più immacolata di tutte.
Dopo la rivoluzione ce ne andammo via tutti dall'isola. Non ho mai saputo dove fosse Freddie, né che cosa gli fosse capitato. Solo molto più tardi scoprii che avevamo abitato tutti e due a Londra nello stesso periodo, e solo dopo la sua scomparsa mi sono reso conto che quel mio vecchio compagno di classe era diventato famosissimo"


Tratto da I Will Rock You La Biografia Definitiva

martedì 10 marzo 2015

Cool Cat

Il primo e vero uso del falsetto da parte di Freddie si trova in  Cool Cat, un delizioso pezzo funky che fa parte di HOT SPACE e che presenta John a basso, chitarre ritmiche, synth e batteria elettronica ( Roger e Brian non sono presenti ), giustificando così il loro tentativo di collaborazione tra cantante e il bassista. Cool Cat, registrata nella seconda metà del 1981 durante le sessioni preliminari per HOT SPACE, in origine prevedeva David Bowie alla voce di accompagnamento e doveva uscire come lato B di Under Pressure.
Ci furono comunque contestazioni da parte di Bowie, cosa che irritò molto i componenti della band: " David ha fatto solo una traccia d'accompagnamento", spiegava Brian nel 1982, " Credo che nessuno la possa considerare qualcosa di più. tranne il fatto che era un grazioso ornamento. Gli abbiamo inviato un nota di cortesia per dirgli che l'avevamo usato e lui ha risposto: " Voglio che sia tolta, perché non mi piace". Purtroppo non ce l'ha fatto sapere che il giorno prima della data prevista per l'uscita dell'album, quindi la cosa ci ha veramente ostacolato. Ha ritardato la pubblicazione dell'album". Una versione remixata senza la voce di Bowie, fu inclusa nell'album pubblicato nel maggio 1982 e il mese successivo diventò il lato B di Las Palabras De Amor ( The Words Of Love )



Tratto da Queen L'Enciclopedia Definitiva

venerdì 6 marzo 2015

Dovevi fare quel che ti dicevano e crebbi molto in fretta - Freddie alla St Peter's School

La St Peter's School esiste tutt'oggi. Fondata nel 1904, continua a promuovere la cultura e i valori tradizionali dell'India e a sostenere la tolleranza religiosa nei confronti di tutte le fedi, dal cattolicesimo allo zoroastrismo. Ai tempi di Freddie era diretta da Oswal D. Bason, entrato in carica nel 1947, l'anno dell'indipendenza dell'India. Bason sarebbe rimasto al suo posto fino al 1974, proprio mentre i Queen gustavano il loro primo assaggio di notorietà. Sebbene la scuola non ostenti quel suo allievo famoso, non è nemmeno riluttante ad aprire le porte ai curiosi. I suoi dipendenti hanno persino collaborato alla riprese di alcuni documentari su Freddie Mercury. Insieme all'amico Victory Rana e Ravi Punjabi, filantropo e imprenditore, Freddie è fra gli ex allievi più famosi dell'istituto.
All'epoca di Freddie, Il St Peter's era ritenuto uno dei migliori collegi privati maschili di Panchgani. Offriva un programma di studi in inglese e vantava un'ottima percentuale di successo. Attirava allievi dagli Stati Uniti, dal Canada, dal Golfo Persico, oltre che da tutta l'India. Le lezioni iniziavano a metà giugno e finivano a metà aprile, per via del clima indiano. La pausa principale era quindi di otto settimane. A questa si aggiungevano due settimane di vacanza a Natale. La disciplina era rigida e le condizioni di vita abbastanza austere. C'era acqua calda solo di mercoledì e di sabato all'ora di pranzo. I bagni venivano fatti sotto la supervisione della capo infermiera, la quale gestiva anche l'ospedale dell'istituto con l'aiuto di una collaboratrice interna e un dottore esterno. Il collegio aveva un cappella e gli allievi dovevano adeguarsi alle abitudini religiose dell'istituto a prescindere dal loro credo. Sebbene la scuola rispettasse tutte le fedi, la messa domenicale era obbligatoria per tutti. Nessun allievo poteva uscire dal perimetro dell'istituto senza essere accompagnato da un membro del personale. Nonostante ciò, il St Peter's era rinomato per la premura dei docenti nei confronti degli allievi e per la sua atmosfera rilassata e cordiale: aiutava a coltivare le virtù dei ragazzi e a far emergere il loro lato migliore. In seguito Freddie avrebbe dichiarato di essersi sentito privilegiato per essere stato mandato in quel collegio: sapeva quanti sacrifici fosse costato ai genitori.

Ma il pensiero di essere privilegiato non era sufficiente a debellare l'inquietudine legata alla separazione dalla famiglia. Dopo aver vissuto a stretto contatto con la madre e la sorella, ritrovarsi in un collegio a migliaia di chilometri di distanza, a soli otto anni, dove'essere stato dolorosissimo per lui. E' impossibile pensare che non si sia sentito solo e impaurito, che non abbia desiderato un abbraccio o una favola della buonanotte prima di addormentarsi. Chi gli è stato vicino negli anni, ha
dichiarato che era risentito nei confronti dei genitori per essere stato "mandato via" da piccolo, anche se con loro si comportò sempre in modo assolutamente rispettoso e premuroso. E' evidente che faceva del suo meglio per superare il senso di rifiuto provato allora.
All'epoca Jer e Bomi presero la decisione che ritennero migliore e non c'è dubbio che sia costata loro moltissimo. Tuttavia mandare un bambino timido come Freddie così lontano da casa fu probabilmente un grandissimo errore, forse il più grande della loro vita. Alcuni bambini sopportano meglio di altri la separazione dalle famiglie, ma per Freddie, un ragazzino sensibile e per sua stessa ammissione un pò troppo appiccicoso, lo strappo fu insopportabile, almeno all'inizio. La notte piangeva fino ad addormentarsi nella camerata che condivideva con altri diciannove bambini altrettanto soli. Privato di attenzioni quotidiane e affetto in un momento cruciale della crescita e in un'età estremamente delicata, inevitabilmente Freddie cambiò, sviluppando un nuovo carattere e iniziando a vedere la vita in modo diverso.
Ospitato dalla zia paterna Jer o da quella materna Sheroo durante le pause fra i quadrimestri, di rado Freddie rivide i genitori durante la permanenza al St Peter's, persino nel corso delle vacanze scolastiche.
" Dovevi fare quel che ti dicevano" disse Freddie anni dopo. " Per cui la cosa più ragionevole era sfruttare la situazione al meglio, imparai a badare a me stesso e crebbi molto in fretta " 


Tratto e sintetizzato da I Will Rock You - Lesley Ann Jones

The Unknown Song

Una bellissima melodia di Freddie al piano, registrata dal suo compagno Jim Hutton probabilmente tra il 1985/1986



lunedì 2 marzo 2015

Jealousy

A separare Fat Bottomed Girls e Bicycle Race c'è questa delicata e sottovalutata ballata di Freddie, una stupenda confessione di un uomo rovinato, distrutto dalla gelosia e che implora il perdono, se solo potesse cancellare il dolore. Con uno degli accompagnamenti più semplici presenti su JAZZ, basso e batteria ( ma, particolare interessante, senza grancassa, che fu reinserita nella rimasterizzazione del 2011 dell'album ), pianoforte e un assolo di chitarra acustica per buona misura, Jealousy è una splendida ballata e, con l'eccezione di It's A Hard Life, una delle ultime ballate veramente ispirate a pene d'amore che Freddie propose per un album dei Queen
Una versione strumentale fu fatta ascoltare da Greg Brooks a una convention del Fan Club, con un bridge supplementare di quarantacinque secondi che in seguito fu soppresso e infilato due anni dopo in Play The Game. Jealousy fu pubblicata nell'aprile 1979 come terzo e ultimo singolo di JAZZ negli Stati Uniti, con Fun It come lato B, ma la promozione fu scarsa e il singolo non entrò in classifica.