Freddie Mercury Bijou Italia

Un luogo dedicato al più grande Frontman di tutti i tempi, storia, curiosità, interviste e contenuti speciali con immagini inedite in memoria della più grande rockstar di tutti i tempi, l'unico.. l'inimitabile.. Freddie Mercury

domenica 30 novembre 2014

Intervista di David Wigg, dicembre 1979

Prima di tutto, vorrei sapere quale sarà il futuro dei Queen. Sono circolate moltissime voci sulla stampa musicale, secondo le quali vi state separando...
" Non so, penso che alla stampa farebbe piacere vederci separati, però dovranno aspettare parecchi anni, perché ci sono ancora molte cose che il pubblico si aspetta da noi ".

Da quanti anni state insieme?
" Sono otto o nove anni ".

Ma siete al capolinea?
" No, assolutamente no ".

Però avete passato un periodo difficile, vero? Com'è andata?
" Beh, sono cose che succedono a tutti. Sì, sì è vero: ci sono stati momenti in cui ho pensato di smettere. Però ci sono ancora tante cose, nell'ambito musicale, che vogliamo fare, ci sono ancora molti progetti: per esempio, ci hanno proposto di fare il film Flash Gordon, lo sapevi? ".

Ma no, davvero?
" Sì, la musica, la colonna sonora ".

Cos'altro c'è in vista per gli anni Ottanta?
" Beh, credo che prossimamente, dopo che avremo finito questo tour, faremo un album in studio... lo finiremo, visto che le canzoni che stanno uscendo adesso, all'inizio dovevano far parte di un album che non abbiamo ancora finito. In pratica, dobbiamo finire quello, e sarà il nostro prossimo passo ".

Ma cosa mi dici di te, Freddie, sul piano personale, nel nuovo decennio? Farai ancora delle performance come quella del Covent Garden di quest'anno?
" Sono stato molto coraggioso ".

Ma hai apprezzato l'esperienza che hai appena fatto?
" Sì, dai, cantare a testa in giù è meraviglioso! Non è una cosa che puoi fare tutti i giorni! ".

E per di più al Covent Garden!
" Oh, sì, è stato davvero spaventoso, dico davvero, ma anche divertente. Ricordo quanto tremavo nel backstage, ma dovevo farlo, perché è sempre così, quando sei fuori dalla tua......"

Dalla tua sfera?
" Già, è tutto molto più tosto perché devi... beh, a me piacciono le sfide. Mi piacerebbe vedere Mick Jagger che fa una cosa del genere, o Rod Stewart!".

Freddie, per quanto tempo hai vissuto fuori dalla Gran Bretagna, in esilio fiscale?
" Per quanto tempo? Un anno ".

E invece da adesso starai tranquillamente qui?
" Si, certo ".

Hai provato anche a vivere a New York, vero?
" Sì, è vero. Quando stavo all'estero per metà dell'anno, avevo pensato che mi sarebbe piaciuto vivere a New York ".

E ti è piaciuto starci?
" Adoro New York, mio caro, è meravigliosa, però, quando ho dovuto viverci davvero.... è tutto diverso quando ci devi vivere, non puoi vivere a New York al ritmo di quando ci vai di passaggio. C'è un'atmosfera diversa, e questo non mi piaceva, avrei preferito.....".

Non saresti riuscito a lavorare come preferisci, vero?
" No, sarei morto entro una settimana! Volevo solo provarci, così mi sono cercato una casa. Ho visto degli appartamenti sulla West Avenue ( che posto meraviglioso ), e stavo quasi per comprarne uno- mi sono detto: " Perché no? ". Ma stavolta non aveva niente a che vedere con questioni di soldi... Però alla fine ho deciso che preferivo stare in Inghilterra, e desideravo una specie di casa di campagna, ma a Londra. Ci ho impiegato parecchio ".

L'hai trovata?
" No! La sto ancora cercando... a Wimbledon,.... mi piacerebbe tantissimo vivere a Wimbledon. Non mi interessa avere molto terreno, voglio solo una bellissima casa con un giardino di dimensioni ragionevoli.... Voglio essere, anzi sono, un tipo da città ".

Dove abita la tua famiglia, dove stanno i tuoi genitori?
" Nel Middlesex. I miei vivono a Feltham ".

Li vedi spesso?
" Beh, dipende quanto ho da fare. Se sono in giro durante l'anno è evidente che non posso, però gli telefono. Comunque non li vedo spesso... Non vedo mia madre da un bel po', ma solo perché ho avuto parecchio da fare; comunque viene lei ai miei concerti, così io posso farle un saluto, e va bene così....".

E come gestisci la tua ricchezza?
" La gestisco benissimo, a dire la verità. Spendo tutto! Spendo, spendo e spendo ".

Davvero?
" Beh, a cosa servono i soldi? Non sono uno di quelli che prende i soldi e li nasconde sotto il materasso!".

Conosci qualcuno che lo fa?
" Sì, ma non ti dico chi è.... Ne conosco diversi che fanno un concerto e poi tornano a casa a contare i soldi. Io non sono così ".

Non è vero che conosci gente così!
" Ma sì, ne conosco almeno un paio ".

E per cosa li spendi: sempre per comprare antiquariato e roba del genere, quadri?
" Questa ti piacerà! Ieri ho fatto shopping da Cartier..... hanno delle cose meravigliose, però mi è venuto in mente all'ora di chiusura, proprio mentre stavano chiudendo, sono sicuro che capita a tutti. Così ho telefonato per chiedere se potevano tenere aperto per me, e loro l'hanno fatto. Era tutto chiuso, io sono entrato e mi sembrava di essere Zsa Zsa Gabor, ho chiesto se non avessero qualcosa di un po' più giovanile".

Quanto hai speso?
" In totale, intendi? Ma no, non te lo dico! Migliaia, decine di migliaia ( di sterline )".

Alla grande!
" Sì, ed è stato bello. Ho comprato una quantità di robaccia da Cartier, ma sono stati gentilissimi ".

Certo, scommetto che hanno pensato: ecco un ottimo cliente!
" Ma no, mi conoscevano già ".

Poco ma sicuro!
" Lo sai che ci va sempre anche Elton John: ci va tutti gli anni per Natale ".

Per te non hai preso niente?
" Eh no! Amo fare regali, è la cosa che mi dà più piacere. Ed è quello che fa anche Elton, entra e dice: datemi 40 di questi... Per me è questo il divertente dello shopping. A me interessa solo uscire e spendere ".


venerdì 28 novembre 2014

Love Of My Life

Ci sono diversi momenti salienti in a NIGHT AT THE OPERA, ma nessuno è perfetto come Love Of My Life di Freddie. Fondendosi armoniosamente con il finale di Prophets Song, la traccia è una triste ballata che secondo varie fonti sarebbe stata ispirata da Mary Austin, a lungo compagna e ragazza di Freddie tra il 1970 e il 1977. Numerose canzoni scritte da Freddie nei primi tempi indicano tra le righe che era emotivamente confuso e Brian suggeriva che questo fosse il motivo ispiratore di Lily Of The Valley; se così fosse, Love of My Life potrebbe essere visto come un commuovente e romantico commiato da Mary. In effetti Freddie continuò ad affermare che Mary era l'amore della sua vita e i due rimasero amici fino alla sua morte nel 1991, con gran parte delle sue proprietà lasciate in eredità a lei.
La band fornisce una prestazione superlativa e sottovalutata. con virtuosismi al basso e alle percussioni da parte di Roger e John. Il motivo principale di attrazione della canzone non è soltanto il pianoforte classico di Freddie, ma anche l'arpa da orchestra che accentua l'efficacia dello strumento dominante di Freddie.
" C'è anche una piccola graziosa ballata, in essa si sentono le mie influenze classiche " spiegava Freddie a " NME " nel settembre 1975, molto prima che l'album fosse completato. " Brian cercherà di usare l'arpa a grandezza naturale, lo costringerò a suonarlo finché non gli si spaccano le dita".
" L'ho suonata accordo per accordo ", diceva Brian a " Guitar Player " nel 1983. " In realtà c'è voluto più tempo per accordarla che per suonarla. E' stato un incubo, perché ogni volta che qualcuno apriva la porta la temperatura cambiava e andava tutto a monte. Ho cercato di capire come funzionava e ho suonato la parte pezzo per pezzo ".
Nel corso degli anni, la canzone è diventata una delle preferite dal vivo ed è stata rielaborata in un duetto tra Freddie e Brian. " Sul palco è riadattata per chitarra ", diceva Freddie a " Melody Maker " nel 1981, " Ma era stata scritta al pianoforte. Ho completamente dimenticato l'originale e se mi venisse chiesto di suonarlo adesso non ci riuscirei. A volte devo ritornare allo spartito, e anche quello non riesco a leggerlo molto facilmente ".
La canzone fu introdotta nella scaletta del News Of The World Tour del 1977 e rimase parte integrante del segmento acustico fino all'ultimo tour dei Queen, nel 1986. Anche se si è affermata la leggenda secondo la quale sarebbe venuto naturale al pubblico di seguirla cantando fin dalla sua prima esecuzione, le registrazioni dei rumori del pubblico indicano che non fu così:  è stato soltanto a partire dal 1978 che gli spettatori del Regno Unito hanno cominciato a partecipare, e la cosa è realmente diventata tradizionale nelle date europee del Jazz Tour 1979, da qui la sua
pubblicazione come singolo
La canzone fu tirata fuori dalla naftalina per il Back To The Light Tour di Brian 1992-1993 e fu eseguita in omaggio a Freddie, deceduto recentemente. L'accoglienza fu tale che risultò quasi impossibile rimuoverla della set list e quindi ci rimase per l'Another World Tour del 1998 e di nuovo nei Tour 2005-2006 e 2008 di Queen + Paul Rodgers, con Brian che ancora una volta guidava il pubblico in un toccante duetto.
Un'incisione dal vivo di LIVE KILLERS  fu pubblicata come singolo nel Regno Unito nel giugno 1979, dove diventò il singolo con le vendite più basse della storia dei Queen, fermandosi ad un squallido 63esimo posto. La canzone fu accolta con particolare entusiasmo in Sud America, e fu soltanto dopo che il singolo era rimasto in classifica laggiù per oltre un anno che i Queen finalmente se ne accorsero e organizzarono una tournée in quei paesi nel febbraio 1981.


( Tratto da Queen L'Enciclopedia Definitiva )


Love Of My Life live in Rio - le parole di Freddie

" Rio nel 1985, era una meraviglia. Era sbalorditivo essere la, con tutta quella gente che pendeva dalle tue labbra. Durante Love Of My Life mi trovai a soffocare tutto un turbinio di sensazioni. Deglutivo a fatica, provavo le stesse emozioni che mi da The Last Night Of the Proms. Il sole fa una bella differenza e la gente in quei posti può letteralmente fiorire. Erano un pubblico fantastico e mi piaceva il loro modo di esprimere ciò che provavano " 


Freddie Mercury 


giovedì 27 novembre 2014

News Of The World


I Queen incontrano il 26 novembre 1977  Kelly Freas al Chrysler Museum, colui che realizzò la copertina di News Of The World  


Farrokh Bulsara anni 80 quarta parte

Il 29 aprile dello stesso anno ( 1985 ) uscì il primo album da solista di Freddie, Mr.Bad Guy, un disco pop caratterizzato anche da sonorità disco e dance, questo suo primo lavoro, prodotto da Reinhold Mack, contiene alcune tracce scritte da Freddie, originariamente composte per far parte di The Works, ma che in seguito furono scartate dalla band, come Made In Heaven, I Was Born To Love You, Man Made In Paradise e There Must Be More To Life Than This quest'ultima è frutto di una collaborazione con Michael Jackson risalente al 1983. Living On My Own fu una della canzoni di maggior successo dell'album, che complessivamente non ottenne notevoli risultati da un punto di vista delle vendite, arrivando comunque al sesto posto nella classifica inglese e restandovi per 23 settimane; negli Stati Uniti Mr. Bad Guy si fermò solo alla 159ª posizione.
Il 6 giugno 1986 i Queen cominciarono a Stoccolma il Magic Tour, che fu la loro tournée più grande e spettacolare. Nelle 26 date, la band raccolse circa un milione di spettatori; l'11 e 12 luglio tornarono a suonare al Wembley Stadium, davanti entrambe le serate a 70 000 persone, per quelli che divennero due dei loro concerti più famosi e celebrati. In questi concerti indossò la famosa giacca gialla che divenne un simbolo del cantante. Freddie concluse gli spettacoli sulle note di God Save The Queen, vestito da re, con pelliccia e corona.  L'ultima esibizione della band si tenne il 9 agosto nel parco di Knebworth, questo fu l'ultimo concerto di Freddie,  il quale si esibì davanti a 120 000 spettatori.
Nello stesso anno, Freddie partecipò alla scrittura del musical Time di Dave Clark, scrivendo ed interpretando le ballate Time e In My Defence. L'anno successivo pubblicò come singolo la cover dei The Platters The Great Pretender,  edita come singolo nel mese di febbraio, arrivando alla quarta posizione nella classifica inglese e risultando tra i maggiori successi della sua carriera solista. Nella primavera 1987, i medici rivelarono al cantante la sua positività all'HIV, senza conoscere mai con precisione da chi fosse stato contagiato. Nel 1988 venne pubblicato Barcellona, realizzato con la partecipazione di Montserrat Caballè,  soprano spagnola conosciuta nel maggio 1983 ad una rappresentazione de Un ballo in maschera presso la Royal Opera House, questo disco esemplifica il desiderio del cantante britannico di avvicinarsi al mondo dell'opera, genere musicale in parte già utilizzato in canzoni come Bohemian Rhapsody . Barcelona venne acclamato dalla critica, anche se a ciò non corrispose un notevole successo discografico, fermandosi all'ottava posizione della classifica del Regno Unito, ottenendo tuttavia maggior successo in Spagna. La Title Track divenne nel 1992 l'inno ufficiale dei Giochi della XXV Olimpiade di Barcellona, motivo per cui venne originariamente scritta. ( fine quarta parte, continua... )


lunedì 24 novembre 2014

I Still Love You


C'est la vie

" Non ho nessuna intenzione di cambiare il mondo. Per me la cosa più importante è la felicità, essere felice e divertirmi. Se sono contento lo si vede dal mio lavoro. Mi interesso a tutto, ma alla fine faccio le cose come mi sento di farle. Ascolto i consigli, ma non posso far retta a tutti, altrimenti non sarei più io.
In fondo, sei tu il tuo capo, e sei tu che comandi: ed è una posizione di grande vulnerabilità. La mia vita è questa, il capo sono io e sono capace di essere solo così. Ascolto le critiche e i suggerimenti, ma sono io che devo decidere. Alla fine, la responsabilità degli errori è mia, sono io che me ne devo scusare. Non posso gettare le responsabilità su qualcun'altro. Mi piace avere la convinzione di essere stato coerente con me stesso, e per quel che mi riguarda voglio proprio riuscire a godermi la vita nel modo più divertente possibile, negli anni che mi restano.


La mia musica supererà la prova del tempo? Non me ne frega un cazzo. Io non ci sarò più, per preoccuparmene. Fra vent'anni.. sarò morto, cari miei. Ma scherzate?
Non mi aspetto di vivere fino a tarda età, e oltretutto non me ne importa niente. Sicuramente non aspiro a vivere fino a settant'anni. Sarebbe così noioso.. Sarò morto e sepolto ben prima di quell'età. Non ci sarò più. Starò cominciando a vivere la mia vita da qualche altra parte, coltiverò i miei melograni.
Non voglio essere un peso per gli altri. Mi piacerebbe sapere di essermene andato senza essere stato di peso a qualcuno, e non lo dico per degnazione. Proprio non voglio.Sono sincero. Mi piacerebbe morire quando sono ancora al massimo.
Quando sarò morto, voglio essere ricordato come un grande musicista capace e valido. Non so come sarò ricordato. Non ci ho pensato, a quando sarò morto e sepolto. No, non ci ho pensato. Non sto a domandarmi " Dio mio, quando sarò morto si ricorderanno di me?". Fatti loro. Quando sarò morto, a chi importerà? A me no di sicuro!".

Freddie Mercury



Freddie e il comunicato stampa ufficiale per diffondere le sue condizioni di salute

" Desidero confermare che sono risultato positivo al virus dell'HIV e di aver contratto l'AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento al fine di proteggere la privacy di quanti mi circondano. Tuttavia è arrivato il momento che i miei amici e i miei fan in tutto il mondo conoscano la verità e spero che tutti si uniranno a me, ai dottori che mi seguono e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa terribile malattia"

Freddie Mercury


venerdì 21 novembre 2014

Intervista "Circus" aprile 1975 di Scott Cohen

Cominciamo dall'inizio, a Zanzibar.
"Zanzibar? Beh, ci sono nato. Ci sono rimasto per tre o quattro anni, poi mi sono trasferito in Inghilterra. Non c'è molto da fare a Zanzibar".

Sto cercando di visualizzarlo. Ci sono le palme?
"Beh, sì, è un Paese tropicale. E' al largo della costa orientale dell'Africa. Era lì che stavano i miei genitori. Mio padre lavorava per il governo. Era stato mandato in quel posto, e lì sono nato io. Poi siamo tornati a Londra, e da allora ho sempre vissuto qui".

Quale genere di musica si ascolta a Zanzibar?
"Per quello che posso ricordarmi, mi sembra che ascoltassero Elvis Presley e Bill Haley. Ma sono sicuro che dopo hanno ascoltato i Beatles".

Cosa fa la gente da quelle parti?
"Credo che si giochi a calcio e a hockey su prato. Ci sono parecchie spiagge, laggiù, quindi credo che si nuoti".

Sei mai stato nel Queens, a New York?
"No, a New York siamo andati solo una volta. Ci siamo stati una settimana e abbiamo suonato tutte le sere. Perché me lo chiedi? com'è?

Assomiglia molto a Zanzibar. Zona tropicale, con le palme e molte spiagge. La gente nuota molto, gioca a calcio e ascolta Elvis Presley. Che idea ti sei fatto di New York?
"Andava tutto ad un ritmo frenetico. Mi è piaciuto fin da come ci hanno accolto. Tutti hanno continuato a dirci quanto fosse malata quella città, ma io mi sono divertito. C'è così tanto da vedere, quindi dipende molto da quanto tempo ci stai. Quelli della casa discografica ci hanno portato in tutti i posti che non si possono perdere, in tutti i ristoranti, nei locali e via dicendo. Quando ci torneremo, andremo alla ricerca degli altri posti.

Di quale genere di questioni non-musicali, esterne alla vostra attività nello spettacolo, ti sei interessato nell'ultimo periodo?
"Ultimamente non mi sono interessato proprio di niente al di fuori della musica, perché ci siamo occupati del film, della colonna sonora, e poi abbiamo tentato di allestire tutti i preparativi per il tour, perché presto dovremo partire. Hai sentito parlare del "Rainbow" di Londra? E' un posto dove si suona, e quando ci abbiamo suonato noi, hanno ripreso il concerto, e adesso stiamo montando il film, che sarà intitolato Queen Live at the Rainbow".

Credi che gli americani siano propensi a idolatrare le rockstar, perché negli Usa non si pagano le royalty?
"Idolatrare, dici davvero? Pensavo fosse finita, quell'epoca. Pensavo che si facesse ai tempi di Cecil B. De Mille, di Mae West. A me sembra che siano appena all'inizio nell'idolatrare le rockstar, no? Non è una cosa diffusa e importante per quanto lo era a quell'epoca".

E' difficile metterti in imbarazzo?
"Uhm, per essere sinceri non c'è davvero molto che mi imbarazza. Forse non è nemmeno imbarazzo, ma semplice fastidio, quello che provo quando le cose non girano bene sul palco. E' stato buffo, quando abbiamo suonato al "Rainbow" ed è mancata la corrente mentre eravamo sul palco. Quello è stato un po' imbarazzante.

Qual'è la tua principale preoccupazione?
"Uscire al momento giusto".

Ti capita di andare in delirio per qualcosa?
"Posso impazzire per qualunque tipo di cosa. Solo l'ascoltare musica può mandarmi in delirio".

Come preferisci passare il tempo?
"Ascolto la musica di Jimi Hendrix, di Liza Minelli; vado a visitare le gallerie d'arte. Mi piace la maggior parte degli artisti vittoriani. Apprezzo in particolare la cura dei dettagli, l'acquerello, cose così. E poi cose popolari, come Dalì".

Ti piacerebbe l'idea che Dalì realizzasse i tuoi costumi e il tuo trucco?
"Per niente. Lui mi piace, ma per cose molto diverse. Per fare i nostri costumi di scena abbiamo Zandra Rhodes".

Vorresti essere il primo uomo sulla copertina di "Vogue"?
"Sarebbe fantastico. Ma in realtà non sai quanto potremmo essere vicini... Ci stiamo lavorando".

Ti piacerebbe uscire con Liza Minelli?
"Ma no! Mi piacerebbe parlare con lei, questo sì".

Avete entrambi una passione per i vestiti. Potreste parlare di questo. Tempo fa non vendevi abiti d'epoca?
"Si, mi ero organizzato con un amico... di solito, i vestiti mi piacciono comunque, e quando i Queen erano ancora un impegno semi-professionale, ho pensato di fare qualcos'altro, nello stesso tempo, e ho avuto l'occasione di aprire una piccola boutique al mercato di Kensington".

Hai uno stilista preferito?
"Ho un sarto che mi fa i pantaloni, e un amico che crea le mie scarpe. Anni fa andavo da Ossie Clark, insieme a Zandra Rhodes.

Secondo me, le scarpe giuste sono la parte del guardaroba più difficile da trovare...
"Londra è piena di negozi di scarpe. Puoi averle su ordinazione. Basta che porti il tuo progetto, e te le fai fare".

Che dimensioni ha il tuo armadio?
"E' piuttosto grande. Ho preso una specie di enorme appartamento a Kensington, dove c'è un enorme corridoio che ho trasformato in guardaroba, ed è completamente pieno. Potrei aprirci un negozio...".

Quale consiglio daresti ai fan dei Queen, su dove andare a comprare i loro vestiti?
"Dipende, ci sono tantissimi posti. C'è un posto che si chiama "Essences" e che vale davvero la pena di visitare. Hanno cose di ottima qualità, anche quelle vecchie, che risalgono agli anni Venti. Se hanno a disposizione un po' di soldi, gli direi di andare da Zara Rhodes, perché lei ha un posto dove lavora e dove si possono comprare gli abiti esposti. Fa cose davvero meravigliose".

Pensi che sia l'abito che fa il monaco?
"Dipende da quale tipo di persona sei. Per quello che facciamo noi, i vestiti sono importantissimi, e sapere dove trovarli è un dell'aiuto".

Passi molto tempo davanti allo specchio?
"Se posso permettermelo si. Sono un tipo molto vanitoso, per cui lo faccio".

Ti capita mai di pensare, mentre stai davanti allo specchio, all'effetto che ti fa l'immagine riflessa?
"No, non la prendo così sul serio. Ho altro a cui pensare. A casa ho un po' di specchi, di diverse forme e dimensioni, ma non mi provocano chissà quale reazione".

Saresti in grado di paragonarti a un altro essere umano?
"No e poi no. Credo di essere del tutto originale. Sono sicuro che ci sono molte persone che si vedono riflesse in me, ma questo vale per loro. La sostanza è che io sono io, ed è così che mi va di essere".


mercoledì 19 novembre 2014

Hyde Park e il suo divertente retroscena

Il 18 settembre 1976 i Queen tennero un concerto gratuito a Hyde Park tenuto nel sesto anniversario della morte di Jimi Hendrix . Nelle intenzioni dei Queen era inteso come un ritorno a casa e anche come un segno di apprezzamento ( da qui il carattere gratuito dell'evento ) rivolto ai loro fan britannici per il loro sostengo.
CURIOSITA': Durante il concerto di Hyde Park si verificò un ridimensionamento della scaletta per problemi di tempo, " Doing All Right, Lazing In A Sunday Afternoon, Tie Your Mother Down " e tutte le canzoni successive, compresa " Now I'm Here e oltre non furono eseguite. La polizia locale aveva concesso un'ora per l'esibizione della band e, quando il loro set debordò di venti minuti, i componenti della band furono minacciati di arresto se fossero tornati sul palco. Freddie in particolare non aveva una gran voglia di essere portato via con indosso il suo body bianco, quindi obbedì debitamente. A Bob Harris, che presentava l'evento, rimase il poco invidiabile compito di informare una folla calcolata dai 150mila ai 200mila spettatori che, nonostante le invocazioni di " vogliamo i Queen ", il set della band era terminato.

Tratto da Queen L'enciclopedia Definitiva )


Le Parole di Kurt Cobain nella sua lettera del suicidio 1994

 "Da troppi anni, ormai, non provo più esaltazione ascoltando musica, o creando musica, o scrivendo davvero qualcosa, e per questo mi sento in colpa al di là di quanto le parole possano spiegare. Per esempio quando siamo nel backstage e le luci si spengono e sento alzarsi il ruggito della folla, io non provo dentro di me quello che provava un artista come Freddie Mercury, che sembrava amare e trarre energia dall’amore del suo pubblico, cosa per cui lo ammiravo e lo invidiavo." 
( post realizzato dall'amministratrice della nostra pagina facebook Jennifer)



martedì 18 novembre 2014

INAUGURAZIONE DELLA STATUA DI FREDDIE MERCURY.

Il luogo prescelto è la cittadina svizzera di Montreux, già famosa per l'annuale "Montreux Jazz Festival " e per aver contribuito ad alcuni passi importanti della storia del rock oltre a quella dei Queen naturalmente. 


Fondamentalmente si è trattato di una cerimonia semi-privata per gli amici e collaboratori dei Queen e di Freddie, e per la gente di Montreux, città molto amata dal gruppo. Tra gli altri erano presenti Jer e Bomi Bulsara, sua sorella Kashmira accompagnata dal marito Roger Cook e dai figli, Brian e Anita Dobson, Roger con Debbie Leng e il loro figlio Rufus Tiger, L'assistente personale di Freddie Peter Freestone, Dave Clark.. uno dei più grandi amici di Freddie, Montserrat Caballè ed altre persone dell' enturage dei Queen.

 Tutto si è svolto nella massima semplicità in un atmosfera molto lontana dalle mere celebrazioni. Non è stato necessario alcun servizio di sicurezza per tutto lo svolgimento e gli stessi Brian e Roger si sono recati a piedi dall'albergo al luogo della cerimonia, dove sono subito stati presi d'assalto dai giornalisti per alcune impressioni a caldo. All'inizio ci sono stati tre brevi discorsi di Pierre Salvi, sindaco di Montreux, Brian e Montserrat Caballè, poi subito all'inaugurazione della statua dove Montserrat Caballè ha tagliato la cordicella che teneva fisso il telo, scoprendo così la magnifica scultura in bronzo raffigurante Freddie in una delle sue pose più tipiche tra gli applausi sentiti dei presenti.
" Se vuoi il riposo dell'anima, vai a Montreux " disse un giorno Freddie a Montserrat Caballè, riferendosi alla quiete della splendida cittadina svizzera.



( Articolo "sintetizzato" tratto dalla Fanzina We Will Rock You n. 15 del 1996, scritto da Giorgio Pacchiega e Anna Bernardini, Foto di Emilio Scandroglio )

‘This is Rock’ Magazine Spain Dicembre 2004


Le parole di Corey Taylor

" Invecchiando mi sono sempre più appassionata alla musica dei Queen, e ho imparato ad apprezzare le melodie assolutamente incredibili... E' uno di quei casi in cui dici : Cazzo, vorrei aver ascoltato sta roba prima. Credo che Freddie Mercury sia stato uno dei migliori cantanti che siano mai esistiti. Credo che se vedesse molta roba che viene prodotta oggi creperebbe dalle risate, perché gli sembrerebbe ridicola. Eppure per molta di quella gente resterebbe un Dio, perché era un grandissimo frontman, insomma, un artista incredibilmente dotato." 

Corey Taylor, Slipknot


domenica 16 novembre 2014

Queen Welcome Party in Roppongi Club 33 (Japan 1982)






Freddie in Japan October 86





Intervista " Melody Maker " dicembre 1974 ( Caroline Coon )

Sei sulla strada per diventare un notevole sex symbol androgino. Cosa si prova a sapere che là fuori ci sono migliaia di ragazzi e ragazze che vorrebbero avere un pezzo di te?
" E' una sensazione fantastica. Gioco con la dimensione bisessuale perché è qualcosa di diverso, ed è divertente. Però non sono affatto il tipo che fa uno spettacolino perché sente di doverlo fare, e l'ultima cosa che vorrei è dare alla gente un'idea esatta di chi sono. Voglio che la gente si costruisca una sua interpretazione, di me e della mia immagine. Non intendo mettermi in una precisa cornice, per poi dire " ecco questo sono io ", e tantomeno " questo è tutto quello che sono ".
Detto in tutta onestà, mi piace che la gente ci debba pensare, in me non c'è la minima ipocrisia, perché quello che faccio esprime alla perfezione il mio carattere. Però credo che sia l'idea mistica, non il fatto di sapere la verità su qualcuno, che risulta davvero attraente. Sarei stato ingiusto verso me stesso, se non avessi usato trucchi e make-up perché qualcuno ritiene che sia una cosa sbagliata. Un tempo mi risultava molesto o assurdo anche il solo fatto di parlare dell'essere o non essere gay. Però quei tempi sono passati. Oggi c'è molta libertà, e ci si può definite come si vuole. Il fatto, però, è che questa immagine non me la sono scelta io. Io sono come sono, e infatti per almeno la metà del tempo mi lascio trasportare dal vento.
Non cerco di costruirmi una cerchia stretta di amicizie gay, però credimi, in questo ambiente è molto difficile trovare degli amici veri, amici leali, e rimanere loro amici. Tra i miei amici ci sono molte persone gay, molte ragazze, e molti vecchi. L'uomo che ho assunto come chauffeur....tra noi abbiamo costruito un forte legame, è una forma d'amore, e non mi interessa cosa pensa la gente. Piazzare le persone in categorie diverse è una brutta cosa. Le persone vanno giudicate per quelle che sono".


E tu che tipo di persona sei?
" Ma ti aspetti davvero che io risponda a una domanda del genere, cara? In me ci sono vari aspetti. La cosa che apprezzo di più, anche più della musica, è incontrare e conoscere gente. Sono un essere sociale, mi piace partecipare a occasioni anche formali, e in generale credo di essere una persona simpatica. Però posso essere anche completamente diverso, e diventare lunatico e antipatico. Sono una specie di camaleonte. Il successo mi sta insegnando un sacco di cose, ed io mi sto adattando alle novità. E' necessario imparare, per riuscire a prendere decisioni molto rapidamente. In questo ambiente non serve tirare a lungo. 


Come ti fa sentire l'essere definito una superstar?
" Onestamente, con noi quel genere di etichette lascia il tempo che trova. Siamo stati etichettati così tante volte e in maniere così diverse, e poi le etichette possono essere un male quanto un bene, dipende. Se prendi sul serio le etichette, sei proprio uno stupido. Agli inizi ci hanno etichettati come "una semplice moda". Ci siamo sentiti offesi, ma non l'abbiamo presa davvero sul serio, perché sapevamo benissimo chi eravamo e cosa stavamo facendo".

Prima hai detto che adori il benessere economico. Adesso che siete sulla buona strada per diventare ricchissimi, cosa ne farai dei soldi?
" Intendo spenderli mia cara. Sono l'unico membro della band che non apprezza molto il denaro: sono quello che lo spende all'istante. Come arriva, se ne va. In vestiti, e nelle cose belle che mi piace avere attorno. 




sabato 15 novembre 2014

Scrivere canzoni

" Non ho regole stabilite per scrivere una canzone. Viene come viene. Alcune arrivano più rapidamente di altre. Non mi siedo mai al pianoforte dicendo: " Bene, adesso ho una canzone da scrivere". No. Tiro fuori alcune cose che sento, raccolgo delle idee e poi comincio. E' difficile da spiegare ma ci sono diverse idee che mi girano in testa. Alcune cose vengono spontanee mentre ad altre ci devo lavorare. Può sembrare presuntuoso ma una canzone come Killer Queen mi è venuta un giorno buio il sabato notte e la mattina dopo ho messo insieme i versi, lavorandoci tutta la domenica. Così: fatta. Per altre canzoni invece ho dovuto faticare e lavorare sul testo. Per esempio, per completare The March Of The Black Queen (1974), nel nostro secondo album, ci è voluta un'eternità. Volevo metterci dentro di tutto, permettendomi ogni cosa.
                                                                                     

Sono noto per buttar giù testi nel cuore della notte senza neanche accendere la luce. Mi piace pensare che scrivo canzoni in un sacco di maniere diverse, a seconda dell'umore. Crazy Little Thing Called Love (1979) l'ho scritta in bagno. Ci sono voluti cinque o dieci minuti. In studio l'ho fatta alla chitarra che non so suonare neanche per sbaglio, e da un certo punto di vista è stata un'ottima cosa, perché così, conoscendo solo pochi accordi, avevo dei limiti. E' stata una buona disciplina perché dovevo per forza scriverla in un ambito più ristretto. A causa di quei limiti non potevo usare troppi accordi e il risultato è che ho scritto, penso, una buona canzone. Fossi stato più abile alla chitarra, forse l'avrei rovinata.
Penso sempre a scrivere nuove canzoni. Non riesco a fermarmi. Ho un sacco di idee che premono per uscire. Mi viene d'istinto. Mi piace scrivere bei motivetti orecchiabili. E' qualcosa che devo continuare a fare, ma che mi dà anche piacere. E' una specie di hobby che mi diverte. E' una cosa molto gratificante, in fondo, avere voglia di continuare a farlo ed esplorarne i diversi aspetti per vedere come si sviluppano. E' come dipingere un quadro. Devi distaccartene per vedere com'è venuto.

Freddie Mercury

giovedì 13 novembre 2014

The Making Of A Night At The Opera

 Rivista italiana del 2006 che parla del doppio dvd "The Making Of A Night At The Opera" 


Rivista giapponese tour aprile 1976

In questo articolo i Queen raccontano del loro tour in Giappone ma anche di come passarono il loro tempo libero!! tra le tante cose riuscirono ad assistere anche ad un incontro di Sumo e si divertirono molto.. ma tutto il resto del tempo lo dedicarono alla loro grande passione.. lo shopping!!! Soprattutto Freddie che acquistò vecchi mobili in stile giapponese per arredare la sua nuova casa e il resto del gruppo comprò fotocamere e kimono.


Keep yourself alive

Annuncio del primo album dei Queen sulla rivista New Musical express 21 luglio 1973  con la presentazione del singolo "Keep Yourself alive"


mercoledì 12 novembre 2014

Hot Space.... la copertina realizzata da Freddie

Freddie credeva fermamente che qualsiasi aspetto di un opera rendesse conto del suo creatore. Ecco perchè dava grande importanza alle copertine degli album. Comunicavano già qualcosa del gruppo ancor prima che si fosse ascoltato il disco.
Freddie si dedicò completamente al work in progress della copertina di Hot Space. Ispirandosi al titolo, Freddie cominciò a girare intorno alla parola hot. L'idea per i colori venne da lì: la vivacità della copertina saltava agli occhi, e la distingueva da quelle degli altri dischi sugli espositori.
Freddie si dedicò alla copertina di Hot Space quando alloggiava nella suite dell' Ermitage, a Los Angeles. Voleva utilizzare colori caldi, e riteneva opportuno raffigurare anche i musicisti: se da lontano non si riusciva a leggere il titolo, sarebbe stato comunque possibile capire chi avesse realizzato il disco. Il cantante desiderava i colori rosso, blu, verde e giallo. Non sapeva ancora come rappresentare i membri del gruppo, ne quale colore associare a ciascuno. Di sicuro il blu non faceva per lui; il rosso era quello che preferiva e non gli dispiaceva nemmeno il giallo.
Freddie decise che la copertina di Hot Space non avrebbe riportato fotografie e valutate alcune idee, si giunse ai quattro disegni che rappresentavano i Queen. Il cantante voleva fattezze che dessero nell'occhio, e allo stesso tempo personaggi immediatamente riconosciuti dai fan. Alla fine si concentrò sulla capigliatura di ognuno, e il team a sua disposizione concretizzò lo spunto. Allora i capelli corti e i baffi erano le caratteristiche che meglio raffiguravano il suo aspetto.


Freddie e Mary

"La storia d’amore tra me e Mary Austin è finita in lacrime, ma ne è nato uno stretto legame, e si tratta di qualcosa che nessuno può portarci via. E’ fuori portata... Tutti i miei amanti mi chiedono perché mai non possano sostituirla, ma è semplicemente impossibile. La sola amica che ho è Mary e non ne voglio altre. Potrei avere tutti i problemi del mondo, ma avrei Mary, e questo me li farebbe superare. Per quanto mi riguarda è come se fosse mia moglie secondo la legge, davvero, è proprio come un matrimonio. Crediamo l’uno nell'altra, e questo ci basta. Non potrei innamorarmi di un uomo allo stesso modo in cui mi sono innamorato di Mary" 

Freddie Mercury


martedì 11 novembre 2014

le parole di Elton John

"Freddie Mercury è stato un frontman molto innovativo.. Era davvero un buon amico, era simpatico e senza freni. Mi mancherà, a tutti mancherà, per la sua musica, per la sua umanità. Ma quello che conta è che abbiamo la sua musica a ricordarcelo. Ci ricorderà sempre che Freddie Mercury era qualcosa di speciale." 

                                                                      Elton John



sabato 8 novembre 2014

I QUEEN E IL GRANDE SCHERMO

Dalle Highlands scozzesi del 1536 alla New York del 1986 con una spada in mano, la colonna sonora dei Queen in sottofondo e una frase ricorrente : " allla fine ne rimarrà uno solo " . Il personaggio è Christopher Lambert alias Connor MacLeod rappresentò, a metà anni Ottanta, la ribalta cinematografica più grande dei Queen grazie a Highlander- L'ultimo Immortale, pellicola di Russel Mulcahy di cui scrissero la colonna sonora.
Freddie e compagni vennero invitati dal regista a vedere alcuni spezzoni del film per prendere ispirazione: alla fine della proiezione Brian May prese un taxi per ritornare a casa e durante il tragitto scrisse WHO WANTS TO LIVE FOREVER  mentre Roger Taylor usò una frase del film. " it's a kind of magic " rivolta da Connor a Rachel, per la canzone che darà il titolo dell'album. Il film fu un successo incredibile e lanciò A KIND OF MAGIC in cima alle classifiche di tutto il mondo. Prima di Highlander i Queen erano già stati associati ad un film Flash Gordon pellicola del 1980 con Sam J. Jones nei panni dell'eroe e Ornella Muti in quelli della principessa Aura, per cui la band aveva scritto la colonna sonora. Ma se Highlander e Flash Gordon sono i due episodi più importanti del binomio Queen- cinema, non sono le uniche volte che la musica del gruppo è finita sul grande schermo: nel 1992 " Fusi di Testa "  diede nuova vita a BOHEMIAN RHAPSODY grazie alla scena in cui la banda degli amici di Wayne la canta in macchina in maniera esilarante. Ma la lista è lunga e comprende film come " Alta Fedeltà " (2000), tratto dal libro di Nick Hornby, in cui si sente WE ARE THE CAMPIONS , " Il Destino Di Un Cavaliere " (2001) con Heath Ledger in cui Robbie Williams canta assieme ai  Queen rimasti una strana versione di WE ARE THE CAMPIONS e appare WE WILL ROCK YOU , canzone inserita anche nella colonna sonora di " Ogni maledetta domenica " di Oliver Stone. In " SuperMario bros ", film del 1993 tratto dall'omonimo videogioco dell'idraulico in missione, c'è TIE YOUR MOTHER DOWN mentre ne " Gli amici di peter", pellicola generazionale firmata da Kenneth Branagh, il regista decise di inserire non a caso, YOU'RE MY BEST FRIEND . E ancora, in " Nemiche amiche " (1998) , con la coppia Susan Sarandon e Gwyneth Paltrow c'è UNDER PRESSURE , in " Small Soldiers " c'è la versione di ANOTHER ONE BITES THE DUST cantata da Wyclef Jean, in " Shaun of the dead " ci sono DON'T STOP ME NOW e YOU'RE MY BEST FRIEND , mentre ne " La rivincita dei Nerds " (1984) appare WE ARE THE CAMPIONS  in doppia versione, quella canonica ad un altra eseguita dalla Royal Philharmonic Orchestra. E ancora numerose sono le apparizioni sonore dei Queen, da film familiari come " Magic numbers" con John Travolta ad altri di azione come " l'aquila d'acciaio"  dove c'è ONE VISION fino a commedie come " 40 giorni e 40 notti " con Josh Hartnett ancora UNDER PRESSURE .
Anche negli ultimi anni le canzoni dei Queen non hanno smesso di finire sullo schermo : da " Super size me " documentario sui rischi del cibo esagerato di Mc Donald's in cui si ascolta non a caso " FAT BOTTOM GIRLS , al film sulla banda della magliana di Michele Placido " Romanzo Criminale " con ANOTHER ONE BITES THE DUST e nella recente pellicola con Jennifer Aniston e Vince Vaughn " Ti odio, ti lascio, ti " in cui finisce YOU'RE MY BEST FRIEND .
Per concludere, oltre a citare le molte serie televisive in cui appaiono i pezzi dei Queen ( da Scrubs a Queer As A Folk) , episodio che esula dal cinema : ne " I Simpson " nella puntata " Moe Baby Blues " fà capolino YOU'RE MY BEST FRIEND.
Questo è il potere dei Queen.. capace di arrivare anche a conquistare il mondo cinematografico.


mercoledì 5 novembre 2014

Freddie e il pubblico " Friends Will Be Friends "

Più che le glorie personali e le ricchezze, Freddie cercava il rapporto con la gente: il bagno di folla era il contatto vitale con il suo elemento naturale. Nonostante un enorme e malcelata timidezza, o forse per questo, egli riuscì da subito a stringere un rapporto meraviglioso con i fan, offrendo tutto se stesso sul palco.
Quell'attenzione speciale si manifestò fin dai primi esordi, quando la band suonava in piccoli teatri e sale da ballo per pochi intimi. A quei tempi Freddie preparava popcorn e succo di mela per il pubblico e si premurava talvolta di consegnare personalmente agli spettatori ogni tipo di conforto. Questo rapporto di simbiosi con il suo popolo non si svilì quando Freddie cominciò ad allargare a macchia d'olio il cerchio di fedeli. E se è vero che sarebbe stato impossibile preparare popcorn per i duecento mila di Knebworth nel suo ultimo memorabile concerto dell' 86, è altrettanto vero che Freddie non mancò mai di giocare con la sua gente, dando vita sul palco a dei duetti improvvisati in cui si divertiva sfidando il pubblico a inseguirlo in vocalizzi impossibili. Altra prova d'amicizia nei confronti dei fan è stata la loro presenza in alcuni dei videoclip storici: indimenticabile le marea di mani che accompagnavano a ritmo le immagini in " Radio Ga Ga " o la folla che abbraccia la band nel video di " Friends Will Be Friends " . Quella fedeltà è continuata anche dopo la scomparsa di Freddie, causando sollevazioni popolari quando si sono proposti alcuni nomi, anche gloriosi ( George Michael, Robbie Williams ). Come possibili sostituti al microfono... ma era praticamente impossibile! lo scettro sarà e rimarrà sempre alla nostra Regina.
Grazie Freddie.


Tutte quelle persone nel palmo della tua mano

“Essere lassù davanti a tutta quella gente è una spaventosa fonte di ispirazione e ti fa uscire di testa "
"Tutte quelle persone nel palmo della tua mano! " dice Freddie “ ma il rovescio della medaglia è che, sebbene sia circondato da una massa di gente che mi ama, tuttavia sono estremamente solo. Riesci ad immaginare come ci si sente quando si ha tutto ma si è disperatamente soli? E’ terribile. Non voglio che la gente pensi ‘povero vecchio Freddie’ perché posso farcela. Ma sul palco sono così potente che penso di aver creato un mostro. Quando mi esibisco sono un estroverso, ma dentro sono un uomo completamente differente. Certamente adoro saltare qua e là sulla scena, ma la gente non si rende conto che c’è dell’altro. Loro si aspettano che sia così anche nella vita privata. Dicono ‘Dai, Freddie, fai spettacolo, facci entusiasmare “ 



lunedì 3 novembre 2014

We Are The Champions - prima parte

" Pensavo al football quando l'ho scritta. Volevo una canzone che fosse possibile condividere, alla quale i fan potessero attaccarsi. Era diretta alle masse; pensavo che fosse interessante vedere come l'avrebbero presa. Ha funzionato benissimo. Quando l'abbiamo eseguita a un concerto privato a Londra, i fan tra un pezzo e l'altro hanno intonato un canto da stadio. Naturalmente le avevo dato sfumature più teatrali di quante ne abbia un normale inno da stadio di calcio. Mi conoscete."
La spiegazione data da Freddie a " Circus " nel 1978 dalla sua ( presumibilmente ) più nota composizione smentisce tutte le numerose interpretazioni errate e iperanalitiche che si sono materializzate nel corso degli anni.
La storia di We Are The Champions purtroppo non è raccontata, a causa della riluttanza di Freddie a parlare diffusamente delle sue canzoni. Secondo la sua versione comunemente accettata, mentre Brian era impegnato a scrivere un inno calcistico ( We Will Rock You ), Freddie a sua volta stava tirando fuori il suo canto da stadio, anche se alla fine sarebbe diventata più che altro una canzone di vittoria. E' noto che in quel periodo Freddie fosse tutt'altro che diplomatico con la stampa, ma lo stesso cantante reagì contro questa concezione dicendo a " Circus" nel 1978: " Non stavamo certamente pensando alla stampa quando l'ho scritta. Di questi tempi non penso affatto alla stampa musicale britannica.... Immagino che dovrebbe essere interpretata come la mia versione di " I Did It My Way "; ce l'abbiamo fatta, e certamente non è stato facile. Non è stato tutto rose e fiori, come dice la canzone. E non è facile neppure adesso."


La canzone è un classico caso di qualcosa che nasce come un sussurro e va a finire in un grido. Aprendosi con una delicata e soffusa introduzione di pianoforte e voce, la traccia subisce rapidamente un'escalation che la trasforma in un chiassoso motivo da cantare in coro, elogiando non soltanto la band, ma anche gli spettatori, perché possono fregiarsi del titolo di campioni. L'echeggiante ritornello sembra quasi un corretto canzonatorio nei confronti di coloro che avevano dubitato che i Queen potessero farcela. La canzone termina senza un vera e propria conclusione, con verso finale " of the world " che non viene cantato, ma il messaggio è chiaro: senza il loro pubblico i Queen non sarebbero esistiti. ( fine prima parte )
- Tratto da Queen L'Enciclopedia Definitiva -